Programma 2013

Programma 2013

Programma (*)

Il programma della Rete di cittadini nasce da mesi di discussioni e incontri fatti dai partecipanti, gruppi e singoli cittadini, anche in collaborazione con esperti dei vari settori che hanno messo a disposizione le loro competenze.

Il programma prende il via dal Manifesto della Rete di Cittadini, che per questo si trova in apertura del documento.

 [scarica la versione PDF]


SINTESI DEL PROGRAMMA ELETTORALE

UNA REGIONE A MISURA D’UOMO

 

PRINCIPI E PROGRAMMA della RETE DEI CITTADINI

 

MANIFESTO della RETE DEI CITTADINI

ESTRATTO DEL MANIFESTO:

NOI FIRMATARI DEL PRESENTE MANIFESTO, SINGOLI CITTADINI E RAPPRESENTANTI DI COMITATI, ASSOCIAZIONI E GRUPPI POLITICI, CONSAPEVOLI CHE GLI ATTUALI PARTITI SONO RESPONSABILI DELLA GESTIONE FALLIMENTARE DELLA “COSA PUBBLICA”, CI IMPEGNAMO A CREARE UNA FORZA POLITICA UNITARIA CHE CONCORRA ALLE PROSSIME ELEZIONI.

VOGLIAMO CREARE UN’ALTERNATIVA PER QUEI MILIONI DI ELETTORI CHE SI ASTENGONO DAL VOTO O ANNULLANO LE SCHEDE E PER COLORO CHE, PUR VOTANDO, RIMANGONO SENZA ALCUNA RAPPRESENTANZA.

E’ VIVA, VIVISSIMA IN NOI LA VOLONTA’ DI MIGLIORARE LA QUALITA’ DELLA VITA DI OGNI PERSONA, A COMINCIARE DALL’ARIA CHE RESPIRA, DA COME VIENE CURATA, DA COME, QUANTO E PERCHE’ LAVORA, DA COME VIENE ISTRUITA, DA COSA MANGIA E COSA BEVE, DA COSA COMPRA E QUANTO SPENDE, NEL RISPETTO DI TUTTI GLI ESSERI VIVENTI E DELL’AMBIENTE.

PREAMBOLO

Il nostro obiettivo è rispondere alle esigenze reali dei cittadini, sia di quelli di oggi che delle generazioni future. Per fare questo riteniamo indispensabile uscire dalle logiche partitiche che mettono al centro interessi clientelari e non il bene comune, per promuovere una reale meritocrazia che favorisca innovazione, creatività e qualità. Da qui la decisione di non coalizzarci con nessuna delle forze politiche che si sono spartite il potere finora. Vogliamo riconsegnare a tutti i cittadini i loro poteri di Sovrani, gradualmente sottratti da un sistema che trasforma di fatto ogni cittadino in un suddito, in particolare attraverso l’applicazione dei principi della Democrazia Diretta e la progressiva restituzione ai cittadini della Sovranità monetaria (potere di emissione del denaro).

Sovranità politica, monetaria, territoriale.

Una regione a misura d’uomo. Una Regione al servizio dei cittadini.

Fattibilità. Risolvere o quanto meno ridurre i problemi adesso, senza spostarli alle amministrazioni successive o alle generazioni future.

Virtuosità. Individuare uno standard di interesse collettivo, incentivi per chi fa meglio, disincentivi per chi fa peggio.

Decentramento. Decentramento economico, politico e sociale.

 

Ambiente, energia e tutela del territorio – Estratto

LE NOSTRE PAROLE D’ORDINE

  • Risparmio, efficienza e fonti veramente rinnovabili e sostenibili – no ai megaimpianti eolici e fotovoltaici, soprattutto agli impianti fotovoltaici su terreni che potrebbero essere destinati all’agricoltura. La combustione di biomasse e biogas per produrre energia è consentita esclusivamente per autoconsumo e non per speculazioni, a meno che non si dimostri che non peggiori la qualità dell’ambiente preesistente.
  • Strategia rifiuti zero senza incenerimento. Moratoria universale per gli impianti industriali, sia esistenti sia da costruire, che usano la combustione di rifiuti.
  • Introduzione per qualsiasi attività, grande opera, fabbrica, impianto, industria che voglia insistere sul territorio Regionale, dell’onere della prova che, in rispetto alla normativa Europea e soprattutto del buon senso, non vada a peggiorare la qualità dell’aria e dell’ambiente.
  • Acqua pubblica e accessibile a tutti.
  • No alla globalizzazione, ma rilocalizzazione dell’attività produttive e per un consumo responsabile in equilibrio con le risorse del territorio.
  • Riduzione impronta ecologica della macchina regionale (riqualificazione edilizia, acquisti verdi, riduzione del parco macchine e divieto all’acquisto di auto con emissioni superiori ai 120gr. di CO2 al km).
  • Elaborazione di un piano di bonifiche delle aree inquinate della Regione attraverso una Commissione Civica di Controllo di esperti del settore.
  • Incentivi alla conversione a un’agricoltura sostenibile (disincentivi all’uso delle sostanze biocide nell’agricoltura).
  • Recupero zone dismesse e concessione della gestione a gruppi d’acquisto solidali e associazioni.
  • Bonifica dell’amianto degli edifici di competenza regionale e incentivi alla bonifica per i privati.
  • Incentivo alla costruzione, trasformazione e interconnessione di una Rete Regionale di Ecovillaggi.
  • Divieto di uso di ogm, recepimento della direttiva UE in merito all’uso dei pesticidi.
  • potenziamento delle strutture che si occupano di combattere il fenomeno del randagismo (ASL veterinarie, canili, oasi feline, ecc.)
  • campagne di sensibilizzazione contro l’abbandono degli animali e in favore delle adozioni sia dirette che a distanza (con animali liberi in aree verdi protette predisposte)
  • introduzione obbligatoria di un’alternativa vegetariana in tutte le mense a gestione regionale

 

Economia e Bilancio – Estratto

LE NOSTRE PAROLE D’ORDINE

  • Economia al servizio del cittadino (e non di banche e multinazionali).
  • Controllo del bilancio regionale e lotta contro sprechi, corruzione e clientelismi.
  • Riduzione delle tasse regionali, anche attraverso l’utilizzo di forme alternative di scambio economico.
  • Iniziative di Sperimentazione Economica (valuta locale, Reti economiche informali, Reti di autoaiuto.
  • No alle privatizzazioni, all’outsourcing e alle consulenze esterne.
  • Azzeramento dei contributi finanziari, a qualunque titolo, alle attività private.
  • Lotta all’evasione fiscale, a cominciare dalla enorme quantità di beni mobili ed immobili della criminalità organizzata.
  • Recupero delle risorse finanziarie pubbliche (passaggio all’open-source, adeguamento dei canoni irrisori degli appartamenti di proprietà regionale).
  • Incentivare la microeconomia e le attività lavorative tradizionali, come l’agricoltura (soprattutto quella biologica) e l’artigianato locale.
  • Creazione di Commissioni Civiche di Controllo sulla qualità dei prodotti.
  • Defiscalizzare il lavoro in agricoltura principalmente per le piccole aziende con meno di 15 impiegati.
  • Introdurre forme di condivisione dei mezzi di produzione e dei terreni agricoli tra proprietario e lavoratore.
  • Eliminazione degli adempimenti burocratici per l’agricoltura di sussistenza e semplificazione delle procedure per l’apertura di imprese e attività artigianali.
  • Costituzione di un Istituto di credito regionale a capitale prevalentemente pubblico Creazione di reti di Mutuo Aiuto e Soccorso.
  • Recupero della sovranità monetaria, primo passo per una reale uguaglianza sociale, mediante iniziative e strumenti di valuta alternativa o complementare all’euro.
  • Realizzazione di un istituto, una fondazione o un ente no-profit di emanazione regionale gestito da una partnership di soggetti etici.
  • Compensazioni debiti/crediti fra regione, enti, cittadini e imprese.
  • Recupero delle zone agricole non effettivamente utilizzate con concessione in usufrutto ad agricoltori non possidenti fino all’effettivo utilizzo.
  • Azzeramento dei contributi finanziari, a qualunque titolo soprattutto se a fondo perduto, alle attività private.
  • Drastica riduzione, abbattimento al 10% rispetto all’attuale, delle consulenze esterne e dei lavori dati in outsourcing.
  • Maggiore efficienza e controllo della spesa nella P.A., il risparmio ottenuto servirà a ridurre il carico fiscale e contemporaneamente dare più servizi ai cittadini.

 

Istruzione, formazione, ricerca e cultura – Estratto

LE NOSTRE PAROLE D’ORDINE

  • Istruzione pubblica e di qualità per tutti.
  • Dall’istruzione si fondano le basi per un nuovo modello di società.
  • Istruzione e formazione correlati al mondo del lavoro.
  • Ricerca e cultura per migliorare il benessere di tutti, sia fisico che spirituale.
  • Valorizzazione delle specificità locali.
  • Rilancio della scuola pubblica attraverso fondi e strutture adeguate..
  • Cancellazione del finanziamento pubblico alle scuole private non convenzionate e utilizzo di tali fondi per incrementare il personale docente, per promuovere corsi di autoaggiornamento in loco per i docenti ed il risanamento degli edifici scolastici.
  • Revisione delle assegnazioni di risorse finanziarie pubbliche al “sistema della formazione professionale”.
  • Incentivazione dei micro-nidi.
  • Istituzione di almeno uno psicologo e un esperto in tecniche educative in ogni istituto.
  • Incremento di attività extracurricolari obbligatorie,.
  • Incentivazione degli strumenti di interazione tra genitori e insegnanti (fino alle elementari), tra studenti, docenti e genitori e tra studenti e professori.
  • Politica di integrazione tra diverse culture, a partire dalle scuole, favorendo negli istituti e nelle classi una presenza equilibrata di rappresentanti di diverse culture.
  • Raccordo tra Scuola e contesto territoriale.
  • Promozione attraverso corsi e laboratori scolastici della cultura della diversità di genere.
  • Rivisitazione critica della storia passata e recente (unità d’Italia e “questione meridionale”, anni di piombo, commistione stato, mafie e massonerie).

 

Lavoro – Estratto

LE NOSTRE PAOLE D’ORDINE

  • Dare un lavoro non un salario.
  • Lotta alla precarietà..
  • Creazione di posti di lavoro.
  • Emersione Lavoro Nero.
  • Applicazione del telelavoro.
  • Creazione di un fondo di ammortizzamento sociale a sostegno di chi si trova in condizioni di precarietà lavorativa.
  • Progetto pensionato-apprendista.
  • Progetti per il reinserimento nell’ambito del mercato del lavoro (sistema di outplacement).
  • Sportello regionale contro il “mobbing” sul lavoro in collaborazione con gli uffici di ispezione sanitaria.

 

Politiche sociali e diritti – Estratto

LE NOSTRE PAROLE D’ORDINE

  • Una società basata sul benessere di tutti riduce i problemi sociali alla radice.
  • Servizi ai disabili, adeguati e differenziati a seconda del tipo di disabilità.
  • Integrazione, nel rispetto sia delle diversità culturali che delle regole sociali italiane.
  • Un posto in asilo nido ogni 100 abitanti.
  • Il Bilancio Sociale deve essere intoccabile e i fondi ad esso destinati non possono, per legge, essere stornati su altre voci di spesa.
  • Il raggiungimento del “dal possono al debbono” dovrà invece essere sancito da una norma che sostituisca, in tutte le leggi di risposta alla disabilità, la “possibilità” per gli enti locali con l”obbligo” di erogare un servizio.
  • L’applicazione dell’ISEE dovrà tenere conto dell’aggravio di spesa che la disabilità comporta per le famiglie e non il mezzo per fare cassa e riportare i disabili indietro di decenni, precipitandoli nuovamente nella povertà.
  • La restituzione dei fondi sottratti agli enti locali e a Roma capitale e alla Regione Lazio, eviterà che decine di migliaia di famiglie si ritrovino senza servizi essenziali: scuola, assistenza, formazione, ma rappresenterà anche la giusta applicazione di Leggi vigenti e fare da volano perché ciò avvenga su tutto il territorio nazionale. (approfondimenti).
  • Defiscalizzazione totale delle imposte regionali per le persone aventi reddito inferiore a 15.000 euro lordi.
  • Incentivi all’assistenza domiciliare per disabili, malati di mente e anziani.
  • Migliorare l’accessibilità ai mezzi ed ai servizi di trasporto pubblico gestiti o finanziati dalla Regione, con il coinvolgimento delle Associazioni dei disabili visivi.
  • Permettere l’autonoma accessibilità ed utilizzo ai cittadini disabili visivi delle strutture pubbliche.
  • Potenziamento di consultori e strutture affini per fornire adeguato supporto a tutte le persone che subiscono violenza fisica e psicologica.
  • Promozione dello sport sia in ambito scolastico che extrascolastico mediante apposite convenzioni.
  • Istituzione di un Fondo Regionale per la Casa e ripresa degli investimenti per l’edilizia popolare.
  • Introduzione obbligatoria di un’alternativa vegetariana in tutte le mense a gestione regionale.
  • Chiusura progressiva dei mega-campi nomadi, ed avvio di politiche sostitutive di integrazione.

 

Urbanistica: trasporti, gestione del territorio e turismo – Estratto

LE NOSTRE PAROLE D’ORDINE

  • Chilometri zero..
  • Piano regolatore regionale per l’urbanistica.
  • Incremento del trasporto pubblico, soprattutto su ferro.
  • Riqualificazione delle aree urbane minori e decongestionamento di Roma.
  • Drastica riduzione delle deroghe e dei condoni e lotta all’abusivismo edilizio.
  • Riqualificazione e tutela del territorio.
  • Stop alla cementificazione selvaggia e alla creazione di quartieri dormitorio.
  • Incentivi per la ristrutturazione di edifici esistenti, con criteri di efficienza energetica, e disincentivi per la costruzione di nuovi edifici.
  • Aumento sensibile delle imposte per gli appartamenti sfitti.
  • Piano coordinato di riduzione degli spostamenti obbligatori (lavoro, burocrazia, acquisti).
  • Servizi di organizzazione di forme di trasporto collettivo (car pooling, car sharing).
  • Decentramento degli uffici e dei trasporti pubblici.
  • Ristrutturazione, rifacimento e raddoppio della Rete Ferroviaria regionale (Rieti-Roma, Viterbo-Roma, Fiumicino-Orte, raddoppio Nettuno/Roma, etc).
  • Incremento delle corse notturne e treni a chiamata.
  • Agevolazioni economiche e miglioramento dei servizi per i pendolari, soprattutto dal meridione.

 

Giustizia e sicurezza – Estratto

LE NOSTRE PAROLE D’ORDINE

  • Lotta al clientelismo a tutti i livelli.
  • Controllo democratico.
  • Raggiungimento di una reale uguaglianza di fronte alla legge.
  • Sistema penitenziario umano e sicuro e finalizzato al recupero sociale dei detenuti.
  • Legalità e sicurezza.
  • Riduzione del numero di leggi regionali e accorpamento tematico.
  • Progetto per la divulgazione e la fruizione delle norme ai cittadini.
  • Obbligo di Dichiarazione di non appartenenza ad alcuna loggia massonica, coperta o scoperta.
  • Istituzione di una sezione del tribunale interamente dedicata al trattamento delle cause di tutela del consumatore.
  • Potenziamento della figura del Giudice di Pace (innalzamento della soglia del valore economico delle cause che può patrocinare).
  • Elezione diretta da parte dei cittadini del difensore civico e rielaborazione delle sue funzioni e obblighi nel senso di una maggiore responsabilizzazione e controllo da parte dei cittadini.
  • Istituzione di un ufficio regionale gratuito di tutela legale e informazione normativa al servizio dei cittadini.
  • Piano triennale per abbreviare i tempi della giustizia, che preveda: Potenziamento degli organici e delle strutture; riequilibro degli organici nei vari tribunali; definizione di una tabella base per valutare la produttività di Magistrati ed avvocati.
  • Aumentare i fondi per rieducazione sociale ed avvio al lavoro dei detenuti comuni.
  • Inserimento di strutture produttive nelle carceri (artigianato, ortocoltura, riciclo rifiuti); i proventi saranno destinati ad ammortizzare i costi delle strutture, a un fondo di reinserimento una volta scontata la pena e al fondo per i lavoratori precari.
  • Adeguamento del numero delle guardie carcerarie alle necessità reali e creazione di carceri di piccole dimensioni.
  • Sviluppo della figura del “Garante delle carceri” e applicazione delle sue funzioni.

 

Telecomunicazioni e informazione – Estratto

LE NOSTRE PAROLE D’ORDINE

  • L’informazione e la comunicazione sono un diritto per tutti, non un privilegio.
  • Un’informazione libera da condizionamenti dei poteri politici ed economico-finanziari.
  • Trasparenza e informazione, per formare cittadini dotati di senso critico e senso civico.
  • Informatizzazione pubblica e privata.
  • Accesso alla connessione internet veloce a tutti, possibilmente gratuita.
  • Incentivare la diffusione di copyleft (al posto del copyright),.
  • Sostituzione dei sistemi operativi a pagamento con sistemi Open-source (gratuiti) per tutte le amministrazioni regionali.
  • Creazione di una web-tv, che trasmetta tutti i consigli regionali e altre attività della Regione.
  • Reti WiFi gratuite in parchi e biblioteche,.
  • Concessione dell’ultimo miglio, a prezzi controllati dalla Regione.

 

Sanità, salute e benessere – Estratto

LE NOSTRE PAROLE D’ORDINE

  • Sanità pubblica e di buon livello per tutti.
  • Diminuzione dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie pubbliche e degli sprechi.
  • Utilizzo della medicina naturale.
  • Liberazione dalle istituzioni sanitarie e delle facoltà universitarie dalla partitocrazia e dalle multinazionali del farmaco.
  • Prevenzione e salutogenesi, attraverso la tutela dell’ambiente e la creazione nelle comunità intermedie (famiglia, scuola, posti di lavoro, ecc.).
  • Abolizione dell’utilizzo degli psicofarmaci sui bambini.
  • Infermiere di quartiere.
  • Un’interpretazione, applicazione ed eventualmente cambiamento della legge 180 tale da permettere il contenimento, l’assistenza e la cura in modo continuativo anche della persona non consenziente e gravemente disturbata (soprattutto se sussiste il pericolo di atti violenti o comunque fortemente lesivi dei propri ed altrui interessi).
  • Misure per il reintegro nel loro ambito di anziani, disabili, malati (soprattutto mentali), tossicodipendenti.
  • sostituzione della psicofarmacologia di sintesi con la Psicoterapia individuale, di gruppo e familiare, l’Agopuntura, la Massoterapia, la Nutrizione Biologica, la Fitoterapia, la Floriterapia, l’Omeopatia, l’Omotossicologia, ect..
  • Diversificazione e settorializzazione delle strutture sanitarie della regione, nel rispetto di un’adeguata copertura del territorio per i casi urgenti.
  • Promozione di condizioni di “igiene mentale” nelle famiglie, nella scuola, nei luoghi di lavoro e di convivenza, con una puntuale ed estesa opera di informazione, educazione e formazione al colloquio e alla consulenza individuale e familiare.
  • Divieto della vaccinazione obbligatoria (tranne in casi di gravi rischi per la collettività dimostrati).
  • Aumento dei consultori che tutelano le donne, che diano un’adeguata informazione alle donne non solo sui metodi di contraccezione e di profilassi per le malattie sessuali, ma anche dei loro diritti.
  • Riconoscimento del parto extraospedaliero come una legittima scelta.

 

Amministrazione, semplificazione e partecipazione democratica – Estratto

LE NOSTRE PAROLE D’ORDINE

  • Trasparenza degli organi competenti della Regione Lazio.
  • Controllo da parte dei cittadini sulle istituzioni.
  • Incremento degli strumenti di partecipazione democratica dei cittadini.
  • Riorganizzazione delle amministrazioni centrali e periferiche degli Enti della Regione.
  • Legge di responsabilità politica.
  • Utilizzo delle nuove tecnologie per consultazioni popolari consultive: internet, telefonia mobile.
  • Condizioni di assunzione nell’amministrazione della cosa pubblica – specie per le cariche più alte – con criteri di trasparente e comprovata esperienza e professionalità.
  • Tetto massimo per le spese correnti e per le opere pubbliche, e per la loro durata, con riferimento ad una specifica tabella tecnica regionale.
  • Referendum deliberativi a iniziativa popolare senza quorum anche regionali.
  • Istituzione della firma digitale per le pratiche burocratiche, compresa l’indizione di referendum.
  • Sviluppo del Bilancio Partecipato.
  • Responsabilità dei dirigenti, e pari categoria, della P.A. con verifica annuale dei risultati ottenuti ed in caso di manifesta incapacità, licenziabilità degli stessi.

(*) Nota bene: I punti sopra citati sono definiti “Parole d’ordine”. Sono quindi punti generici, su cui comunque si è verificato un consenso quasi totale. Gran parte dei punti comunque è stata in realtà sviluppata più approfonditamente. E’ in corso da parte del Gruppo Di Lavoro “Programma” un complesso lavoro di sintesi e di descrizione della cornice generale del modello di società che prefiguriamo e condividiamo. I lavori si sono quasi conclusi e il risultato sarà presto on line, per la valutazione e l’approvazione definitiva da parte di ogni singolo aderente.
Tuttavia ricordiamo che il programma, pur essendo molto importante per comprendere CHI è e COSA vuole il Popolo della RETE, non è la cosa più importante. Di splendidi programmi sono pieni tutti i movimenti e partiti in tutte le elezioni. La cosa più importante è che l’attuazione del programma sia sotto il controllo e la guida dei cittadini la cui volontà è sovrana sempre e non solo nel momento in cui il programma viene definito.
Infatti i programmi devono poi fare i conti con le forze reali conquistate, con le risorse, che benché previste, possono mutare al tempo “t” successivo alle elezioni, con nuove necessità non prevedibili al momento della sua stesura, con le mediazioni più o meno accettabili eventualmente proposte e infine devono fare i conti con i programmi degli altri. Ciò si traduce in decisioni che i rappresentanti eletti poi prenderanno che potrebbero anche essere necessariamente difformi da quanto previsto dal “programma”. E infatti è quello che succede quasi sempre. per questo è molto più importante che le decisioni che verranno prese nel corso della legislatura siano sempre sotto il controllo dei cittadini che oggi hanno definito tutti i punti del programma e che domani ne definiranno magari altri. In questo La RETE DEI CITTADINI è completamente diversa da TUTTE le altre liste. Le singole decisioni saranno prese, tutte le volte che ci sarà il tempo per farlo (e quindi presumibilmente la stragrande maggioranza delle volte), dal POPOLO della Lista della RETE DEI CITTADINI. Le poche volte in cui questo non sarà possibile gli eletti sono tenuti a seguire le linee e i punti del programma, pena la richiesta della loro revoca.
W la democrazia diretta!

Share Button

Discussione (0)

Non ci sono ancora commenti per questo documento.

L'invio dei commenti è stato disabilitato per questo documento.