Ernesto Melappioni – candidato di RETE DEI CITTADINI al consiglio Regionale del Lazio – 2013

Ernesto Melappioni - candidato di RETE DEI CITTADINI al consiglio Regionale del Lazio - 2013

Sono Ernesto Melappioni, nato a Roma il 06 / 01 / 1971

mi presento…

La moneta attualmente viene emesse da organi privati: la Banca d’Italia è una società per azioni, così come la Banca Centrale Europea e la Federal Reserve Statunitense. Tutto il sistema bancario occidentale è integralmente nelle mani dei Grandi Privati che hanno il potere di emettere e gestire la moneta fuori da qualsiasi logica democratica.

Con la fuoriuscita dagli accordi di Bretton Woods del 14 agosto del 1971 la moneta viene emessa senza più riserve aurifere.

Oggi la moneta viene semplicemente stampata dai privati al costo tipografico per poi essere prestata alla collettività per il suo valore nominale indebitando gli Stati e le popolazioni in modo illegittimo e incostituzionale attraverso particolari meccanismi di indebitamento come quello della riserva frazionaria.

Questo potere ha permesso nel tempo a questa casta di controllare tutto il settore economico. Non esiste libero mercato nel mondo occidentale. Non esiste concorrenza sul mercato. Attraverso la personalità giuridica delle società per azioni una minoranza di individui ha stretto delle alleanze in partecipazioni affinché ogni bene prodotto porti profitti solo ed esclusivamente a questa casta.

Comprare un’automobile Ford o una Fiat non fa più differenza oggi. Così come acquistare generi alimentari apparentemente provenienti da due industrie concorrenti. Tutti i profitti finiscono nelle tasche delle solite famiglie che si annidano all’interno delle scatole cinesi delle società per azioni.

In sostanza la moneta nasce di proprietà dei Grandi Privati sotto forma di prestiti e finanziamenti e rifinisce nelle tasche dei Grandi Privati con la compravendita di beni e servizi.

Allo stesso modo dicasi per gli Stati. Questa Casta – detenendo la gestione integrale della moneta – attraverso l’acquisto di Titoli del Debito Pubblico condiziona gli Stati costringendoli ad indebitarsi oltremodo.

Gran parte delle tasse che i comuni cittadini pagano non vanno mai a finire nello sviluppo e nel mantenimento dello Stato Sociale; cioè nell’erogazione di tutti i servizi sociali come sanità, istruzione, giustizia, sicurezza ecc ecc. Ma vanno esclusivamente a gonfiare le tasche delle solite famiglie. Quella minoranza di individui che è proprietaria del sistema monetario internazionale e di quello economico delle multinazionali attraverso il castello delle scatole cinesi consentito dalla personalità giuridica delle società per azioni.

Nel 2012 la spesa per gli interessi sui Titoli del Debito Pubblico è stata pari a 86 miliardi di Euro. Soldi che non sono stati impiegati realmente nella spesa pubblica, e quindi investiti nello Stato Sociale, ma sono andati a finire nelle tasche dei soliti noti proprietari del sistema bancario internazionale.

Oltre a questi interessi bisogna aggiungere la sommatoria di tutti gli interessi bancari (difficilmente quantificabili) che lo Stato ed i suoi Enti versano annualmente al sistema bancario in seguito all’accensione di finanziamenti e mutui utili per l’avanzamento delle loro funzioni.

Il motore di tutto questo dramma è l’interesse sulla moneta. Oggi l’interesse sulla moneta è considerato dalle popolazioni come una normalità. In realtà l’interesse sulla moneta è matematicamente insostenibile e genera un debito eterno ed inestinguibile.

Ogni volta che il sistema bancario internazionale emette moneta sotto forma di prestiti crea sempre il capitale del finanziamento ma non crea mai la liquidità sufficiente per pagare gli interessi.

Per esempio: crea 100 euro richiedendo la restituzione di 100 Euro + 5 Euro di interesse senza aver mai emesso quest’ultimi.

Quindi il sistema economico in generale è sempre sotto la morsa del debito eterno.

E’ con questo trucco che nella storia dell’economia contemporanea abbiamo assistito ciclicamente a periodi di espansione creditizia a bassi tassi di interessi succeduti sempre da forti strette creditizie con alti tassi di interesse e complicazioni per accedere al credito.

Determinando crisi sistemiche dovute alla rarefazione monetaria che si innesca in seguito alla restituzione dei capitali – al sistema bancario internazionale – gravati dagli interessi.

In parole povere i rubinetti della liquidità monetaria vengono aperti e chiusi da entità private che con lo Stato di Diritto e la Democrazia hanno ben poco a che vedere. Creando in questo modo crisi artificiali con il solo scopo di accaparrarsi le proprietà dello Stato e dei comuni cittadini, ben consapevoli del fatto che i debiti cosi costituiti sono matematicamente insolvibili.

Lo Schema criminale di questa metodologia si può così sintetizzare.

Lo Stato per finanziare la spesa pubblica, e quindi per portare avanti tutte le sue funzioni sociali come l’istruzione, la sanità, la sicurezza, le opere pubbliche ecc ecc , ha due metodi:

Il PRIMO METODO è quello del prelievo fiscale, quindi ricorre a tasse ed imposte che i cittadini contribuenti versano con la propria ricchezza personale frutto delle loro singole attività lavorative.

Il SECONDO METODO è quello per indebitamento, in questo caso lo Stato Emette i Titoli del Debito Pubblico (una sorta di speciali cambiali) che immette nel mercato finanziario garantendo agli acquirenti la restituzione del capitale prestato + una quota di interessi per il servizio reso.

La spesa per interessi, denominata anche “servizio del debito” va ad aggiungersi alla spesa pubblica corrente e quindi automaticamente ricade sul PRIMO METODO di finanziamento dello Stato, cioè sulla pressione fiscale, determinando un trend di crescita costante di questa pressione.

Attraverso le strette creditizie – determinate dal sistema bancario internazionale – i cittadini si ritrovano da un lato a dover pagare i loro debiti personali con il sistema bancario medesimo (finanziamenti, mutui, prestiti ecc ecc), e dall’altro si trovano a pagare sempre più tasse perché lo Stato a sua volta deve pagare i suoi debiti con il sistema bancario internazionale.

Questo contesto determina nel sistema economico generale una rarefazione monetaria, inceppando l’economia reale e mettendola in ginocchio.

I cittadini – sotto questo grave condizionamento incostituzionale – si trovano impossibilitati a pagare sia le tasse che i debiti contratti con il sistema bancario internazionale ed entrano nel turbine delle ingiunzioni di pagamento, vedendosi costretti alla privazione dei propri beni dal sistema giudiziario, che poi li consegna nella mani della casta.

Un Sistema Giudiziario che dovrebbe garantire per sua peculiarità la giustizia sociale ai cittadini.

Non basta… bisogna avere il coraggio di denunciare anche un’altra cosa scandalosa ed inimmaginabile.
Il Sistema Bancario Internazionale, secondo gli Accordi GATT ( General Agreement on Tariffs and Trade) ed i successivi WTO (World Trade Organization), attraverso particolareggiate procedure contabili basate sulla temporizzazione, non paga le tasse sui profitti da interesse. Mentre i comuni cittadini subisco il terrorismo mediatico dell’evasione fiscale… Vi ricordate la pubblicità dei “parassiti” ???

Quando la situazione del Debito Pubblico diventa insostenibile, e quindi diventa impopolare per i Governi aumentare le tasse, i politici corrotti e venduti al sistema bancario internazionale attuano il lavoro sporco delle privatizzazioni e delle dismissioni, regalando ai Grandi Poteri Privati i beni dello Stato (cioè dei cittadini): Immobili, industrie e quant’altro fino a concedere ai Grandi Privati la gestione di Servizi Sociali di primaria importanza come l’istruzione, la sanità e la previdenza sociale.

Con il trucco dell’interesse e del Debito Pubblico lo Stato Italiano ha ceduto dal 1992 ad oggi una infinità di beni ad entità e soggetti sempre ricollegabili al sistema bancario internazionale e al mondo delle multinazionali.

Informatevi sul complotto del Britannia del 2 giugno del 1992 … credete veramente che Giovanni Falcone e Paolo Borsellino siano stati assassinati dalla mafia?

In quegli anni c’erano ben altri interessi in gioco… miliardi e miliardi di beni ed industrie di Stato che dovevano essere privatizzati. La scusa è sempre stata la stessa, quella di abbassare il debito pubblico… la motivazione era l’ingresso nell’euro secondo gli accordi di Maastrich.

Noi eravamo già stati privati della Sovranità Monetaria (un eredità del fascismo) nel 1982 durante la famosa “lite delle comari” , in cui il Ministero del Tesoro perse la facoltà di dirigere la politica monetaria che venne integralmente affidata ai funzionari della Banca d’Italia.

Un cambio di rotta che allineo il principale organo finanziario italiano sotto il vento dei Grandi Privati internazionali, provocando la prima esplosione significativa del debito pubblico italiano.

Un debito che venne coltivato meticolosamente nel tempo fino agli anni ’90. Pronto per regalare i suoi succulenti bocconi all’alta finanza anglo-americana.

E’ così che inizio il declino dell’economia italiana.

La civiltà contemporanea sta subendo ormai da decenni le azioni criminali di un gigantesco PacMan che sta mangiando letteralmente gli Stati della civiltà Occidentale trasformando il pianeta in un’entità completamente privata.

E’ ora di svegliarci e di partecipare attivamente a tutti i processi sociali d’appartenenza, dimenticandoci una volta per tutti che possano esistere politici o partiti affidabili per risolvere i nostri problemi di cittadini e soprattutto smettere di credere che la corruzione sia all’origine del male che ci affligge.

Non sono di certo le noccioline rubate in una Regione il vero dramma di questa società.  Guardare le noccioline senza scorgere nel retro l’intera fabbrica di arachidi è un atteggiamento poco responsabile. Mai farsi accecare dalle apparenze che ci vengono sbattute davanti agli occhi.

La democrazia non esiste e non esisterà mai fin quando i cittadini stessi resteranno isolati dalle tifoserie politiche e costretti a vivere secondo le regole imposte da questo sistema.

Urge una rapida presa di coscienza della popolazione per riformare il Sistema Politico ed il Sistema Economico mettendoli al servizio dello Stato Sociale che è l’unica cartina tornasole del livello evolutivo della civiltà umana.

Questo è possibile soltanto attraverso un metodo democratico e diretto capace di blindare l’interesse pubblico ed il bene comune da qualsiasi strumentalizzazione e prevaricazione messa in atto da forme elitarie anarco-capitaliste.

Un metodo capace di distribuire ampiamente il potere politico ed economico direttamente ai cittadini pur mantenendo il diritto della proprietà privata.

E’ questo quello che sta tentando di fare il laboratorio politico di RETE DEI CITTADINI, un modello democratico e diretto che si traveste da lista elettorale per portare il suo rinnovamento all’interno del sistema politico attuale.

E’ inutile pensare di risolvere qualsiasi problema che la civiltà umana vive nell’era contemporanea fin quando la moneta non venga riconosciuta una proprietà ed un diritto dei singoli cittadini.

E’ inutile credere che l’eventuale nazionalizzazione del sistema bancario possa risolvere i problemi dei cittadini fin quando sulla moneta gravano gli interessi.

L’eventuale nazionalizzazione del sistema bancario – costituito sul dramma dell’interesse – sarà esclusivamente il passaggio di mano del potere monetario da istanze private ad eventuale istanze politiche o ideologiche, determinando comunque un potere elitario immenso, in quanto la moneta ha intrinseca in se una fortissima capacità di trasformazione del suo potere: con la moneta è possibile corrompere, è possibile acquistare armi, è possibile fare guerre e far morire di fame una popolazione.

Pertanto una moneta a dimensione di essere umano dovrà essere una moneta senza interesse con emissione diretta e controllata dai cittadini medesimi. L’unico modo per spezzare il potere monetario evitando la sua concentrazione in poche mani, è solo quello di metterlo nelle mani di più persone possibili.

Ormai siamo in un epoca storica in cui la tecnologia ha superato fisiologicamente la presenza umana nei processi produttivi, per tanto è necessario elaborare un nuovo modello economico che preveda anche la distribuzione della liquidità monetaria fuori dalle logiche occupazionali e salariali, aprendo le porte all’umanità ad un nuovo rinascimento.

Questo pensiero sono io, Ernesto Melappioni.

Vi lascio con un brano del libro 1984 di George Orwell

<< Ma i prolet, se soltanto fossero riusciti a rendersi conto di quale era effettivamente la loro potenza, non avrebbero avuto alcun bisogno di cospirare. Avevano soltanto bisogno di levarsi e di scuotersi, proprio come un cavallo che si scuote di dosso le mosche. Se l’avessero voluto, avrebbero potuto fare a pezzi il Partito anche l’indomani mattina.>>

Viviamo in un illusione… è ora di Svegliarci e di scuoterci di dosso queste mosche parassite.

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