CHI SONO:
Mi chiamo Alessandro CAPOBIANCHI, nato a Roma nel 1971, ho conseguito il diploma nel 1989 all’istituto statale d’arte di Roma, sezione arte del mobile e architettura d’interni.
Figlio d’arte, ho proseguito il lavoro di mio padre, diventando io la quarta generazione di falegmami. Un’attività familiare che ha chiuso i battenti nel 1993, lo stesso periodo di crisi che stiamo vivendo oggi.
Ho lavorato negli ultimi anni , conto terzi, per il G8 dell’Aquila, i giochi del Mediterraneo, lavori eseguiti per PD, UDC, PDL… tanto per fare degli esempi.
PERCHE’ MI CANDIDO:
Per partire dalla soluzione e non dal problema, vivendo ,io stesso, i problemi in prima persona, introducendo un’equipe multidisciplinare, in grado di intervenire sui bisogni veri e reali.
Ho tre bambini: il primo con una diagnosi di dsa (problemi di apprendimento), il secondo con una di autismo e la terza con una di autismo grave.
La mia vita ha cominciato ad andare a rotoli quando non sono stato pagato per una somma di 10.000 E (un problema che ha generato un’azione sconsiderata, da parte mia, che segna , nel 2003/2004, una condanna, non scontata grazie alla buona condotta avuta negli anni precedenti e che tutt’ora mantengo. Ad oggi non esistono altre condanne).
Non ho rapporto alcuno con qualsivoglia partito politico, con quella politica che ha segnato e stà segnando la morte delle aziende e delle famiglie, la vera ricchezza di questo paese.
Ho portato l’autismo sul social network (FB). In Italia solo oggi ci sono gruppi ovunque. Ho voluto conoscere l’autismo delle altre famiglie per capire il mio, ho costruito una rete di famiglie che si scambiano informazioni e consigli. Ho pensato e creato la fiaccolata per l’autismo, ed oggi studio per diventare io stesso terapista, proprio perché non mi posso permettere l’unica soluzione per l’autismo, che oggi abbiamo: l’A.B.A, una terapia cognitivo-comportamentale più privata che pubblica, a costi di 30/40 mila euro a bambino. ((un metodo educativo che tornerebbe utili anche e soprattutto nelle scuole)).
Le nostre vite sono legate a decisioni scellerate di coloro che avrebbero le nozioni e la conoscenza per affrontare i problemi del quotidiano.
Tanti, troppi, tuttologi che non sanno bene come affrontare i problemi reali delle famiglie , poichè troppo proiettati ad arricchirsi personalmente e meno che mai sono in grado di affrontare l’autismo.
Sono ormai tre anni che mi occupo a tempo pieno dei miei figli. Ho atteso sette anni per farmi chiamare ”papà” dalla mia piccolina, seppur i centri di diagnosi mi avevano consigliato di rinunciare all’idea che un giorno avrei assistito a questo miracolo. Oggi il mio primo figlio parla, legge, scrive, conta , nuota e pedala e fa pensieri tutti suoi.
Non credo esistano famiglie e lavoratori, malattie e patologie di serie B in Italia, si vuole, però, lasciarle lì dove sono, per non “sprecare” soldi e aiutare persone che si considerano inutili, ”parassiti” , tanto per utilizzare un eufemismo del ex ministro Tremonti.
Continuo a fare da solo e stò sviluppando un progetto, con una raccolta capillare di informazioni, che poi girerò a famiglie con problemi di autismo, come per dsa, adhd attraverso un’equipe multidisciplinare. Lo stesso progetto è possibile allargarlo a famiglie normali, con figli sani, ma che vivono la pressione di un sistema da ghestapo. Un sistema che ruba al povero per sfamare il ricco e mantiene i privilegi di chi nella vita ha vissuto come le sanguisughe sulla sua preda.
Mi è stato chiesto pensare alla mia candidatura , nella regione Lazio, e lo faccio con la rete dei cittadini.
-Mi candido perchè la politica, questa politica, di oggi non è in grado di rappresentarmi, capire, sostenere ed entrare nella vita reale, nei problemi veri.
-Mi candido per partire dalla soluzione e non dal problema, vivendo ,io stesso, i problemi in prima persona.
Nel gioco del Rugby la palla la devi passare indietro per andare avanti. Da rugbysta, ho imparato che il gioco di squadra è alla base di ogni obiettivo da raggiungere. Oggi mi candido per dare un futuro ai nostri figli , quel futuro che gli è stato strappato e negato.
-Mi candido perchè la mia lettera : ” DIRITTI NEGATI”, pubblicata anche sul sito della rete dei cittadini, come le altre, non hanno “MAI” ricevuto una risposta…e questo già dovrebbe dare il senso della distanza tra noi e loro e di quanto siano concentrati a pensare solo ai loro affari.
MI CANDIDO PER DARE UN FUTURO AI MIEI, AI NOSTRI FIGLI, PER RIPRENDERE IN MANO LA MIA VITA E SE DECIDERETE DI ACCOMPAGNARMI IN QUESTA NUOVA SFIDA, ANCHE VOI POTRETE FARE LO STESSO.
PAROLE E PENSIERI POSSONO CAMBIARE IL DESTINO ED INSIEME FACCIAMO LA DIFFERENZA.
Alessandro Capobianchi
CHI SONO:
Mi chiamo Alessandro CAPOBIANCHI, nato a Roma nel 1971, ho conseguito il diploma nel 1989 all’istituto statale d’arte di Roma, sezione arte del mobile e architettura d’interni.
Figlio d’arte, ho proseguito il lavoro di mio padre, diventando io la quarta generazione di falegmami. Un’attività familiare che ha chiuso i battenti nel 1993, lo stesso periodo di crisi che stiamo vivendo oggi.
Ho lavorato negli ultimi anni , conto terzi, per il G8 dell’Aquila, i giochi del Mediterraneo, lavori eseguiti per PD, UDC, PDL… tanto per fare degli esempi.
PERCHE’ MI CANDIDO:
Per partire dalla soluzione e non dal problema, vivendo ,io stesso, i problemi in prima persona, introducendo un’equipe multidisciplinare, in grado di intervenire sui bisogni veri e reali.
Ho tre bambini: il primo con una diagnosi di dsa (problemi di apprendimento), il secondo con una di autismo e la terza con una di autismo grave.
La mia vita ha cominciato ad andare a rotoli quando non sono stato pagato per una somma di 10.000 E (un problema che ha generato un’azione sconsiderata, da parte mia, che segna , nel 2003/2004, una condanna, non scontata grazie alla buona condotta avuta negli anni precedenti e che tutt’ora mantengo. Ad oggi non esistono altre condanne).
Non ho rapporto alcuno con qualsivoglia partito politico, con quella politica che ha segnato e stà segnando la morte delle aziende e delle famiglie, la vera ricchezza di questo paese.
Ho portato l’autismo sul social network (FB). In Italia solo oggi ci sono gruppi ovunque. Ho voluto conoscere l’autismo delle altre famiglie per capire il mio, ho costruito una rete di famiglie che si scambiano informazioni e consigli. Ho pensato e creato la fiaccolata per l’autismo, ed oggi studio per diventare io stesso terapista, proprio perché non mi posso permettere l’unica soluzione per l’autismo, che oggi abbiamo: l’A.B.A, una terapia cognitivo-comportamentale più privata che pubblica, a costi di 30/40 mila euro a bambino. ((un metodo educativo che tornerebbe utili anche e soprattutto nelle scuole)).
Le nostre vite sono legate a decisioni scellerate di coloro che avrebbero le nozioni e la conoscenza per affrontare i problemi del quotidiano.
Tanti, troppi, tuttologi che non sanno bene come affrontare i problemi reali delle famiglie , poichè troppo proiettati ad arricchirsi personalmente e meno che mai sono in grado di affrontare l’autismo.
Sono ormai tre anni che mi occupo a tempo pieno dei miei figli. Ho atteso sette anni per farmi chiamare ”papà” dalla mia piccolina, seppur i centri di diagnosi mi avevano consigliato di rinunciare all’idea che un giorno avrei assistito a questo miracolo. Oggi il mio primo figlio parla, legge, scrive, conta , nuota e pedala e fa pensieri tutti suoi.
Non credo esistano famiglie e lavoratori, malattie e patologie di serie B in Italia, si vuole, però, lasciarle lì dove sono, per non “sprecare” soldi e aiutare persone che si considerano inutili, ”parassiti” , tanto per utilizzare un eufemismo del ex ministro Tremonti.
Continuo a fare da solo e stò sviluppando un progetto, con una raccolta capillare di informazioni, che poi girerò a famiglie con problemi di autismo, come per dsa, adhd attraverso un’equipe multidisciplinare. Lo stesso progetto è possibile allargarlo a famiglie normali, con figli sani, ma che vivono la pressione di un sistema da ghestapo. Un sistema che ruba al povero per sfamare il ricco e mantiene i privilegi di chi nella vita ha vissuto come le sanguisughe sulla sua preda.
Mi è stato chiesto pensare alla mia candidatura , nella regione Lazio, e lo faccio con la rete dei cittadini.
-Mi candido perchè la politica, questa politica, di oggi non è in grado di rappresentarmi, capire, sostenere ed entrare nella vita reale, nei problemi veri.
-Mi candido per partire dalla soluzione e non dal problema, vivendo ,io stesso, i problemi in prima persona.
Nel gioco del Rugby la palla la devi passare indietro per andare avanti. Da rugbysta, ho imparato che il gioco di squadra è alla base di ogni obiettivo da raggiungere. Oggi mi candido per dare un futuro ai nostri figli , quel futuro che gli è stato strappato e negato.
-Mi candido perchè la mia lettera : ” DIRITTI NEGATI”, pubblicata anche sul sito della rete dei cittadini, come le altre, non hanno “MAI” ricevuto una risposta…e questo già dovrebbe dare il senso della distanza tra noi e loro e di quanto siano concentrati a pensare solo ai loro affari.
MI CANDIDO PER DARE UN FUTURO AI MIEI, AI NOSTRI FIGLI, PER RIPRENDERE IN MANO LA MIA VITA E SE DECIDERETE DI ACCOMPAGNARMI IN QUESTA NUOVA SFIDA, ANCHE VOI POTRETE FARE LO STESSO.
PAROLE E PENSIERI POSSONO CAMBIARE IL DESTINO ED INSIEME FACCIAMO LA DIFFERENZA.
Alessandro Capobianchi
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