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da tommaso

25 aprile: proiezione RESTIAMO UMANI

19 aprile 2013 in Eventi, Politica estera

Giovedì 25 Aprile 2013 ore 21
Proiezione all’EcoVillaggio a Pedali
Via Pizzuti, 60/b – Torri in Sabina (RI)
Tel. 333 2365729 rdclazio@gmail.com
(leggere Quaderno degli Ideali e Regolamento su www.apedali.it)

stay human

RESTIAMO UMANI

E’ passato più di un anno da quando l’Associazione Azione Sperimentale ebbe l’idea di realizzare un docufilm del diario scritto da Vittorio Arrigoni, durante le terribili tre settimane dicembre 2008/gennaio 2009 in cui l’esercito Israeliano portò a compimento quella che chiamò “operazione piombo fuso” nella striscia di Gaza.

Vik si trovò ad essere l’unico testimone straniero oculare di quello che fu un vero e proprio massacro di civili e si improvvisò reporter per far sì che la cronaca di quello che stava succedendo sfondasse il muro di silenzio che circonda Gaza, più alto ed impenetrabile di quello di cemento che da anni ne ha fatto un ghetto a cielo aperto.

RETE DEI CITTADINI ha sostenuto fin dall’inizio questo splendido progetto, (http://bit.ly/13wYxoY) contribuendo nel suo pur piccolissimo limite, a fare sì che questo docufilm fosse realizzato. Una piccola goccia che ci riempie di orgoglio.

Un ringraziamento speciale, quindi, all’Associazione Azione Sperimentale che ci ha dato questa opportunità.

Official Trailer (ITA) from Restiamo Umani | Stay Human on Vimeo.

Ragazzo ebreo manifesta contro Israele (e finisce molto male)

19 novembre 2012 in Politica estera, Video

Nella stessa Israele v’è un flebile dissenso alle politiche militari nei confronti della popolazione palestinese, duramente contrastate o represse, come dimostra questo video di alcuni mesi fa

 

Gaza: raid israeliani causano 15 morti. Ucciso il capo militare di Hamas Ahmad al Jabari

19 novembre 2012 in Articoli, Politica estera

da  altrevocidagaza

fonti: Giornale Il Referendum

 

16 novembre 2012

E’ un vero e proprio genocidio quello che si sta consumando in questi giorni nella Striscia di Gaza, dove morte, distruzione e devastazione sembrano all’ordine del giorno. Dove il terrore non risparmia uomo, donna o bambino.
Il numero di morti salito a 15 (dato risalente al 16 novembre e dunque tristemente incrementatosi, ndr) continua ad aumentare e la situazione nella Striscia non fa presagire nulla di buono.
I raid israeliani hanno cercato di attaccare anche le centrali elettriche, affinché il black-out renda impossibile la vita dei palestinesi tenuti sotto attacco. La popolazione civile vittima della politica sionista versa in condizioni critiche ormai da qualche mese, vista l’efferatezza con cui Israele sta portando avanti un celato progetto di “eliminazione”.
L’uccisione del capo militare di Hamas, Ahmad al Jabari, ucciso mentre si trovava nella sua auto da un razzo israeliano, ha alzato il livello di tensione e il gruppo estremista e ala militare che difende l’autodeterminazione del popolo palestinese ha risposto e causato la morte di 3 persone.
La comunità internazionale sembra non interessarsi adeguatamente alla questione isreaelo-palestinese e a denunciare la critica situazione della Striscia ci pensa il presidente egizioano Morsi, che afferma: “l’ Egitto è accanto al popolo palestinese per mettere fine all’aggressione israeliana su Gaza. L’aggressione israeliana nella Striscia è inaccettabile e porta solo instabilità nella regione”.

Gli attivisti umanitari che quotidianamente vivono la realtà palestinese, e non solo, sulla Striscia di Gaza hanno lanciato un appello per non lasciare sola la Striscia e per diffondere aggiornamenti circa la situazione: “Siamo un gruppo di internazionali che vivono nella Striscia di Gaza e lavorano negli ambiti del giornalismo, dei diritti umani, dell’educazione, dell’agricoltura. Cerchiamo di difendere e promuovere i diritti della popolazione civile palestinese di fronte all’occupazione israeliana e alle operazioni militari. Oltre ad essere noi stessi testimoni oculari, raccogliamo informazioni dalle nostre reti personali in tutta la Striscia di Gaza, dai media locali, dal personale medico e dalle ONG internazionali presenti a Gaza”.

 

da sergio

Il presidente dell’Uruguay parla d’amore

29 giugno 2012 in Economia, Politica estera, Riflessioni, Salute, Salute

(dal sito di Coscienze in Rete)

Nel suo discorso alla conferenza di Rio +20, Josè Mujica, presidente dell’Uruguay, ha attaccato il modello di sviluppo della società dei consumi, dichiarando che lo sviluppo non può essere semplicemente economico. Che non c’è peggior povero di colui che desidera beni materiali all’infinito. Che lo scopo ultimo dello sviluppo è la felicità umana, e comprende lo sviluppo e l’appagamento delle necessità spirituali e d’amore.

 

Parole fortissime, in una conferenza inutile. Inutile perchè, come ha spiegato Mujica, l’uomo non è il padrone di questa globalizzazione, non è più padrone del sistema economico, il quale non ha come fine ultimo il benessere delle persone. Secondo il presidente uruguagio il problema è politico, non economico: le persone devono riappropriarsi del sistema, e sostituirne i meccanismi, con altri che favoriscano la felicità delle persone, e che utilizzino meccanismi amorosi.

Noi di Coscienzeinrete, pur rimanendo piacevolmente colpiti dal coraggio e dalla qualità dell’analisi del presidente Mujica, ci sentiamo comunque in obbligo di sottolineare che il cambiamento del sistema non potrà avvenire con un semplice cambio di regole, ma che l’unica via realmente percorribile, sia quella dello sviluppo individuale delle coscienze. Fino a formare una massa in grado di compiere scelte d’altruismo per amore cosciente. La vera politica è lo sviluppo di noi stessi. Rendiamo comunque omaggio al presidente Mujica, perchè è raro vedere un politico che mette in evidenza, su un palcoscenico così visibile, una delle gabbie in cui ci hanno rinchiusi, la deviazione secondo cui lo scopo ultimo a cui tutti dobbiamo mirare, è la crescita economica fine a se stessa.

 

(fonte originale dell’articolo)

COMUNITA’ EUROPEA: CI FANNO MALE GLI ORGANI

13 maggio 2012 in Democrazia Diretta, Politica, Politica estera, Riflessioni, Sovranità nazionale

a cura della Campagna
“Lettera No al Patto dell’Euro, per un’Europa dei Beni Comuni”

Caro e/lettore,

negli ultimi anni, diciamo 15 anni, pensi di avere avuto a disposizione informazioni sufficienti sul funzionamento dell’Unione Europea, sui suoi organi, sulle procedure di delibera? In Italia, la risposta è quasi sempre no. A partire dalla propaganda di molti testi scolastici. In molti paesi dell’Unione Europea, le modifiche al funzionamento dell’UE, 2009-212, sono state segnate da discussioni pubbliche e referendum popolari, in opposizione a quelle modifiche. Furono ignorati, ma almeno l’informazione circolò. In Italia siamo di fronte a un vero oscuramento su tutta l’area tematica. La nostra opinione è che il silenzio sia funzionale a nascondere il destino di colonizzazione ritagliato per l’Italia all’interno dell’UE. Continua a leggere questo articolo →