Chernobyl, sacrificio vano?!
5 maggio 2012 in Ambiente, Articoli, Salute
riflessione di Katia Lumachi del 26 aprile.
Ieri era il 25 Aprile, dicono il giorno della Liberazione.
Eppure chi ricorda oggi all’Europa nel 26.mo anniversario dell’incidente Chernobyl che metà della popolazione avrebbe dovuto essere trasferita e metà della sua superficie non sarebbe più stata coltivabile? Senza il sacrificio dei “ liquidatori”, senza di loro, le conseguenze dell’incidente della centrale sarebbero state ben peggiori. Non hanno scelto di fare questa guerra, ma hanno messo a disposizione del potere una delle rare cose che si potevano ancora possedere in URSS: “la vita”.
Un articolo scritto del 2006 dal titolo “LA CICOGNA E L’ASSENZIO” da Massimo Bonfatti fondatore di Progetto Humus, oggi più attuale di ieri.
E’ appena passato un anno da Fukushima. Nemmeno un anno che eravamo nelle strade e nelle piazze a ricordarlo, come tutti gli anni e più di tutti gli anni, mentre oggi il silenzio è sconcertante.
www.progettohumus.it
La Cicogna e l’Assenzio
“Un sacrificio che rischia di essere vanificato dalla politica disattenta mondiale di tutti questi anni. Gli 800 siti di scorie radioattive non impermeabilizzati, realizzati a volte a mani nude dai liquidatori, stanno contaminando le acque dei fiumi Pripyat e Dnjepr che formano un bacino fluviale che sfocia nel Mar Nero. La zona intorno alla centrale ha livelli di 100.000 curie per ettaro contro un limite di sicurezza di 0,1 curie: un milione di volte superiore. L’utilizzo del suolo interdetto per i prossimi 200.000 anni. Il sarcofago con oltre 1.000 metri quadri di crepe, con la pioggia che si infiltra al ritmo di 2200 metri cubi l’anno, con una pericolosa inclinazione di 60 cm. della parete est, con le sue oltre 70 tonnellate di scorie altamente radioattive e con la nuova copertura che non decolla e che ha già raggiunto un preventivo di un miliardo di dollari”
Il problema del nucleare è ETICO e fonda le sue argomentazioni nei concetti di precauzionalità, di accettabilità del rischio (e non quindi di probabilità) e di risarcimento umano ed ambientale. Il nucleare non può ipotecare il futuro
Leggete e stampate le splendide pagine di questo articolo e datelo come corredo alla cartella di scuola dei vostri figli.
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